Il termine nasce nell’ambito della psicologia applicata alle scienze (nella fattispecie astronomiche) durante il XIX secolo e indica una costante di soggettivizzazione nell’osservazione di fenomeni celesti, ossia quell’errore costante dovuto a motivi soggettivi (cioè ai caratteri personali dell’osservatore) che deve essere rinvenuto e compensato nei resoconti osservativi dei ricercatori. Da una siffatta questione ebbe origine il ricco filone dei tempi di reazione nella psicologia sperimentale. In senso lato con tale locuzione si deve intendere il soggettivo, ovvero una tendenza profonda del carattere, una disposizione delle facoltà interiori tale da contrassegnare la personalità di un individuo e distinguerla da tutte le altre, conferendole una preliminare direzione. Presupposto dell’esistenza di un’equazione personale è il fatto che la personalità non è qualcosa di disperso o dispersivo, ma possiede, almeno a livello di esigenza, una tendenza unitaria, una qualità tipica una significazione individuabile attorno a cui si costruisce la complessa trama della vita psichica ed etica. Si tratta di qualcosa di più specifico di ciò che gli antichi chiamavano temperamento e che ha impegnato Ippocrate nelle sue famose classificazioni. Nascosto nella “x” di un’incognita attraverso la quale passa tutta la realtà acquisendo uno specifico tratto soggettivo, l’equazione personale è ritrovabile mediante la prassi della coltivazione di una rigogliosa vita interiore e può coincidere con diverse attitudini verso la vita, per es. con l’impulso alla trascendenza e alla vita contemplativa, con la disposizione oblativa al sacrificio di sé, oppure con quella autocentrata al possesso o al profitto, o ancora con la vocazione alla lotta che si associa al corrispondente senso dell’onore, così pure come con la tendenza all’elusione astuta delle difficoltà. Insomma si parla qui di diverse possibilità e direzioni dell’esistenza, di diversi a priori esistenziali sui quali, agendo come su un dato fermo ma non insuperabile, la persona esprime liberamente nel corso della vita condiscendenza e avallo oppure contenimento e dominio. Rispetto alla nozione di carattere, quella di equazione personale risulta maggiormente connotata dal punto di vista etico e valutativo e gnoseologicamente fondata sulla possibilità di una più adeguata e specifica introspezione. Solo infatti al soggetto è affidato il compito di rintracciare la propria equazione personale (e principalmente per esso tale concetto ha rilevanza), mettendo in atto le proprie capacità di autoanalisi coadiuvate da prospettive etiche chiare e da una capacità di giudizio che comporta un alto grado di maturità personale e culturale. La consulenza filosofica in tal senso risulta una prassi facilitante e un talvolta indispensabile strumento di accompagnamento.
Massimo Maraviglia